Cresce l’interesse, da parte delle imprese, per il rating di legalità, quale indicatore del rispetto di elevati standard di legalità: DDI offre la propria esperienza e competenza per predisporre la domanda e aiutare a migliorare l’organizzazione interna, al fine di ottenere un livello più alto di rating e godere dei vantaggi in materia di finanziamenti pubblici e bancari.

Il rating viene attribuito sulla base di tre livelli di punteggio: da una stella, assegnata in presenza dei requisiti minimi, fino a due o tre stelle, qualora siano verificati i requisiti aggiuntivi, quali l’adesione ai protocolli di legalità, la tracciabilità dei pagamenti o l’iscrizione nelle white list.

Il rating di legalità, che ha durata biennale ed è rinnovabile su richiesta, accresce la reputazione dell’azienda, costituisce un elemento premiante ai fini della misurazione del rating di impresa e comporta agevolazioni nell’accesso al credito bancario, nella concessione di finanziamenti pubblici e nella partecipazione a bandi e appalti.

Non stupisce, pertanto, che siano sempre di più le aziende a richiedere tale certificazione e che, di conseguenza, siano in aumento anche le collaborazioni con i professionisti che prestano assistenza in questo ambito, sia ai fini della predisposizione dell’istanza, sia (e soprattutto) ai fini dell’implementazione dei percorsi di tipo formativo e organizzativo che consentono di ottenere un punteggio più alto.

Secondo i dati dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, i procedimenti conclusi in materia di rating sono stati 3.176 nel 2017, 3.887 nel 2018, 4.108 nel 2019 e già 3.592 al 30 settembre 2020.

Il 40% delle richieste arriva da imprese con un fatturato compreso tra i 2 e i 5 milioni di euro; il 29% da aziende che fatturano tra i 5 e i 15 milioni di euro; mentre meno del 5% proviene da imprese con un fatturato superiore ai 100 milioni.

Il 55% delle aziende che richiedono la certificazione partecipa ad appalti: il rating di legalità comporta, infatti, vantaggi significativi in tale ambito, quali una preferenza in graduatoria, punteggio aggiuntivo e una riserva di quota delle risorse finanziarie.

Secondo i dati rilevati dalla Banca d’Italia, inoltre, le imprese finanziarie che hanno goduto di benefici creditizi grazie al rating sono state 1.781 nel 2017, 3.380 nel 2018 e 5.263 nel 2019: i benefici consistono, principalmente, in un’istruttoria semplificata, con tempi e costi ridotti, e in condizioni economiche più favorevoli, sia in fase di accesso che di rinegoziazione del credito.

Ad oggi sono 8.653 le imprese italiane che hanno ottenuto il rating di legalità.

La richiesta per ottenere la certificazione deve essere presentata in via telematica, tramite la piattaforma predisposta dall’Autorità Antitrust.

Preparare l’istanza, tuttavia, non è facile, data la quantità di fattori da dover considerare: DDI aiuta le imprese sia a verificare la presenza di tutti i requisiti necessari (possono chiedere il rating i soggetti che esercitano attività di impresa, anche non in via esclusiva o prevalente, iscritti da almeno due anni nel Registro delle imprese o nel Repertorio delle notizie economiche e amministrative, con sede operativa in Italia e un fatturato minimo di 2 milioni di euro), sia a individuare e implementare gli elementi che permettono di ottenere un punteggio più elevato.

Tali elementi sono, per esempio, l’adesione a protocolli di legalità finalizzati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata; l’utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per somme di importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge; l’adozione di una funzione o struttura organizzativa, anche in outsourcing, che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali; l’iscrizione in una white list; la previsione di clausole di mediazione nei contratti; l’adozione di modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione.